Page 4 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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05 novembre 2015 anno rotariano 2015-2016
Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 10 (640) responsabile: Edoardo Gerbelli
livello comunitario.
E il sovranismo di nuovo conio è correlato ad un altro dato strutturale, con cui l'UE, tutta, dovrà fare i conti: la fine progressiva della globalizzazione.
Il mondo oggi si sta ricomponendo in aree di potere geoeconomico e strategico: il blocco della Shangai Cooperation Organization in Asia centrale, nel quale un importante paese NATO, la Turchia, è già definito come "osservatore" e prossimo membro, l'asse binario Russia-Cina, la nuova "area di coprosperità" giapponese che riguarda la sicurezza e l'autonomia economica di Vietnam, Corea del Sud, Myanmar, le isole del Pacifico meridionale, gli USA che si ritraggono da UE e Medio Oriente, e che non hanno mai digerito l'Euro, ritornando tra il Continente Latino-Americano e il Pacifico, l'Iran che gioca la sua carta dell'unione sciita globale e l'Arabia Saudita che vuole gestire il grande fronte Sunnita contro Teheran.
E l'Europa Unita, cosa vuole fare? Vuole essere ancora una potenza globale economica, vuole diventare finalmente un progetto strategico e militare, vuole continuare a non contare nulla?
Ecco, la vecchia "globalizzazione" che unificava i mercati al più basso livello non c'è più.
O l'EU sarà capace di capire dove si trova, nel nuovo mondo, o sarà la sua fine.
Oggi, poi, l'espansione sconsiderata della UE ad Est, dopo la caduta del Muro di Berlino, ci ha consegnato nell'area Euro paesi con debiti pubblici rilevantissimi, che hanno continuato a indebitarsi solo utilizzando la nuova copertura della moneta unica.
E questo ha pesato nella collocazione della moneta unica europea nel mercato- mondo, mentre a Bruxelles nessuno sapeva se
l'Euro doveva diventare un concorrente globale del Dollaro USA, una moneta per penetrare i nuovi mercati, oppure un'occasione, come peraltro spesso è stato, di ricostruire il debito pubblico con una moneta ben più credibile, per i mercati, delle vecchie lire, pesetas, dracme.
L'Euro, finora, non è stato nessuna di queste tre cose: è una moneta senza governo e senza politica estera, paradosso unico nella storia monetaria dell'umanità.
Credere di fare concorrenza all'area del Dollaro con una tale divisa monetaria rasenta l'incoscienza.
Il Dollaro conta, e sta facendo una durissima concorrenza all'Euro, perché ha un comando unico e, come diceva ma Zedong del potere politico, "siede sulle punte dei fucili".
L'Euro non ha penetrato l'area petrolifera, salvo azioni piccole e punitive verso gli USA dell'Iran e del'Iraq baathista di Saddam Husseyn, è ancora la base del petrodollaro che si ricicla tra Ryadh e Washington fin dai tempi della guerra dello Yom Kippur, forma la base delle operazioni finanziarie globali. E l'UE crede ancora che la sua moneta unica possa spaventare o fare concorrenza alla divisa nordamericana? Occorre ben altro.
Non serve qui ripetere la questione della vecchia teoria di Mundell, secondo la quale l'Euro a diciannove stati membri è una "area ottimale di espansione monetaria".
Non è più vero perché l'area non-Euro ha resistito meglio alle crisi del 2008-2014, perché la moneta unica permette una concorrenza occulta tra gli Stati che la adottano, perché infine la secessione, di fatto, dalla UE con o senza moneta unica è un fatto: in Polonia, paese non-Euro, ha vinto "Diritto e Giustizia", la formazione di Kaczynsky, che vuole una chiusura netta all'immigrazione e un ritorno di un qualche "stato sociale" dopo le grandi liberalizzazioni degli anni 2000, che pure hanno generato una sorprendente espansione economica.
In Montenegro, nella capitale Podgorica, i sostenitori del Primo Ministro Djukanovic si scontrano in piazza con coloro che non vogliono l'entrata nella NATO e l'adesione "strutturata" all'Unione Europea. Paneuropei, con evidenti appoggi russi, contro europeisti. Ovvero, gruppi che vogliono spostare ad Est, verso la "Terza Roma", Mosca, l'asse geopolitico della penisola eurasiatica, ancorandola ad una potenza eminentemente terrestre come la Federazione Russa, contro altri che giocano ancora la carta marittima dell'unione Atlantica (e della Piccola Europa) per salvare dall'isolamento e dall'irrilevanza strategica la Grande Pianura Europea, quella che l'URSS avrebbe dovuto invadere fino alle coste atlantiche della Francia e al bordo della nostra "soglia di Gorizia", dilagando in tutta la pianura padana.
O l'UE diviene, quindi, uno dei nuovi poteri globali, o è destinata a finire, o a causa della crisi dell'immigrazione o a causa di un futuro crollo, marginalizzazione, chiusura dei mercati internazionali ai propri prodotti, visto che l'UE nulla conta sul piano strategico, militare, geopolitico. Quindi, per riassumere, tra area Euro che si restringe di fatto se non di diritto, nuovi Paesi che non si associano alla moneta unica, possibile utilizzo dell'Euro come moneta speculativa da parte del Dollaro USA o di "panieri" di divise orientali, l'''area di espansione ottimale" della nostra moneta va a farsi benedire.
E, ripeto, le monete senza governo sono destinate a "ruinare", per usare una terminologia machiavelliana.
Quindi, l'area di diffusione ottimale rimane nei libri, ammesso che ne sia mai uscita.
Poi, c'è un pericolo strategico e geopolitico europeo che è parallelo e simmetrico a quello storico che ha
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