Page 17 - Rotary Club Bergamo Sud
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Marco Giani
A.R. 1999-2000
A breve il Club compirà vent’anni. E’ un traguardo importante ed è bello sapere che un qualcosa che si è visto nascere e che, forse, in piccola parte, si ha contribuito a far crescere abbia raggiunto questo importante traguar- do. Ogni cosa importante nasce da un’idea, o da un avvenimento che, per quanto possa sembrare semplice agli occhi dei più di fatto diventa il seme di qualcosa di grande. Lo fu per il Club, un incontro tra tanti ragazzi che in larga parte ancora non si conoscevano in un pomeriggio di ne estate, lo fu per la mia presidenza. Infatti, per quanto possa sembrare strano il mio anno di presidenza del “nostro” Club iniziò con una birra.
Ovviamente non fu semplicemente una birra, ma un momento di incontro tra me e Andrea Cattaneo in cui un giovane rotaractiano entusiasta (io) espresse il desiderio e la volontà di proporsi un giorno per la guida del Club. Quando palesai quell’idea ero consapevole di non essere pronto per quel ruolo, ma Andrea, da quel momento, mi prese sotto la sua ala protet- trice e divenne in un certo modo mio mentore.
Ciò che appresi da lui non furono tanto le regole e i dogmi, che in fondo sono solo da “studiare”, quanto lo spirito su cui si fonda il Rotaract e so- prattutto cosa signi chi realmente essere presidente. Quest’ultima è una lezione che porto ancora con me nel mio bagaglio e che cerco di usare ancora anche sul lavoro.
Per essere presidente devi essere un po’ sognatore. Dovrai guardare ad un punto, ad un obiettivo ad un qualcosa da realizzare che gli altri forse ancora non scorgono ma che impareranno a vedere attraverso i tuoi occhi e ti aiuteranno a creare. Dovrai essere d’esempio, perché non potrai chie- dere a nessuno di fare qualcosa che tu non sia disposto a fare, ma dovrai essere capace di chiedere aiuto perché nel farlo ti arricchirai come perso- na e valorizzerai un amico. Tutte queste possono essere considerate delle cose scontante o forse da qualcuno anche banali, ma il Rotaract è un’as- sociazione in cui le persone entrano liberamente, non hanno reali vincoli
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