Page 23 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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GIANANGELO BENIGNI Presidente anno rotariano 1997 - 1998
CONSIGLIO DIRETTIVO 1997 - 1998 Presidente: Gianangelo Benigni Presidente Eletto: Elio Martina - Past President: Ernesto Alemani - Segretario: Giorgio Berta - Tesoriere: Marco Ghisalberti - Prefetto Eugenia Nava - Vice Presidente Andrea PEZZOTTA - Consiglieri: Roberto Biaggi - Fulvia Castelli - Edoardo Gerbelli
NUOVI SOCI
Bruno Bernini - Antonio Di Marco - Giorgio Donati - Marco Somaschini - Matteo Ferretti - Giovanni Messina - Pietro Pellegrini - Alberto Ravasio
LE ATTIVITA’ DI SERVIZIO
“I rotariani di Bergamo per un campo di golf per disabili” fatto in collaborazione con gli altri Club orobici;
“Progetto carceri – Fornitura e corso di apprendimento di computer per il carcere di Bergamo” - “Progetto Casa del Sole Paolo Belli”
Il mandato di Gian Angelo Benigni è stato caratterizzato da due aspetti fondamentali: la comprensione del Rotary per i nuovi soci e l’aumento dell’effettivo.
Gianangelo non si offenderà se i soci leggendo queste righe sorrideranno. Nessuno dubita infatti che Gian (nel Club lo chiamiamo così) sia un sostenitore dell’ortodossia del Rotary. Quante volte lo abbiamo sentito ripetere, absit iniuria verbis, che il Rotary non è la San Vincenzo o che nel Rotary si è cooptati e non ci si presenta spontaneamente.
Ma a dimostrazione che quando anche le regole, per quanto rigide possano apparire, sono applicate con correttezza e attenzione i buoni risultati non mancano: nel suo anno di presidenza sono stati ammessi ben otto soci; quattro dei quali sono poi diventati, a loro volta, presidenti. Come direbbe qualcuno, quindi, missione compiuta.
Il suo anno quindi, dopo lo svezzamento, è stato il primo anno di crescita in tutti i sensi: crescita nell’apprendimento dei principi e delle regole Rotariane e crescita numerica e qualitativa del Club.
Gian ha dovuto quindi applicare la regola del bastone e della carota per tenere insieme un gruppo di giovani rotariani, all’epoca con davvero poca esperienza di Rotary, dosando sapientemente i momenti più seri, ma mai seriosi, con quelli in cui giovani imprenditori e professionisti, ancora poco più che trentenni volevano fare qualcosa per il prossimo senza rinunciare alla leggerezza e, sia consentito, anche alla voglia di osare qualcosa di ancora mai fatto.
Nel suo mandato ha favorito le conviviali in cui relatori erano i soci stessi o, introducendo una regola che poi è diventata prassi non scritta del Club, che o i potenziali nuovi soci invitati a farsi conoscere dal Club.
Il risultato è stato un anno in cui si è creato uno strato solido di soci e di amici che ha consentito a lungo al Club di essere etichettato come un Club di “ragazzi/ragazzacci” un po’ informali talvolta, ma sempre pronti a lavorare con serenità e amicizia.
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