Page 3 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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29 ottobre 2015 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 09 (639) anno rotariano 2015-2016 responsabile: Edoardo Gerbelli
bene, arriva a realizzare il 50 per cento delle sue idee. Ma ci sono volte - e sono momenti magici, sublimi - in cui si arriva anche al 100 per 100. È un lavoro in parte simile a quello che fa l’allenatore di calcio: a volte basta pochissimo e le relazioni si possono compromettere». Negli Stati Uniti - dice Rovaris - esiste il «senso del bene comune e della collettivi- tà, una cosa che in Italia manca, soprattutto nella musica e in più in genere in campo culturale».
In Europa ci sono sovvenzioni statali, negli Usa lo Stato non versa un dollaro, tutto si basa su risorse private, che sono fiscalmente deducibili: «Come artista mi sono trovato a dover fare anche ricerca di fondi, per molti colleghi è una cosa del tutto estranea alla loro dimensione artistica. Invece non è così, perché in questo modo si è molto più liberi. Le fondazioni e i privati che ci finanziano hanno un rendiconto semestrale o trimestrale di come utilizziamo i soldi e tutto funziona benissimo. Walmart ad esempio, multinazionale ricchissima (2 milioni e 500 mila dipendenti nel mondo, 500 miliardi di dollari di fatturato) restituisce alla collettività parte del suo patrimonio in attività artistiche: «Ci ha dato prima 600 milioni per la sede, poi 800 per la manutenzione e in più ci ha chiesto di creare un‘orchestra. Ho fatto oltre 500 audizioni di giovani e ora 82 ragazzi di età inferiore a 26 anni si trovano a lavorare in una realtà che è un sogno. C’è un tale entusiasmo che alle tre di notte, dopo un concerto, ci siamo trovati nel ristorante a suonare la Sinfonia 40 di Mozart. Assieme realizziamo il nostro sogno più importante: fare musica».
In questo modo «tutto è più semplice: chi vuol fare musica e arte va direttamente da chi può dargli i mezzi e le risorse, senza che ci siano tasse e uno Stato che intermedia. Negli Usa gli investimenti sulla formazione sono molto popolari, si trovano moltissime risorse. Si lavora per i giovani e per il loro lavoro futuro, tutto il sistema è molto stimolante, e l’etica del lavoro è al top».
E Bergamo? «Mi sembra che stia cominciando a capire che potenziale enorme sia il marchio Donizetti. Un po’ come ha fatto Bilbao con il Guggenheim. Con Città Alta e i nostri tesori d’arte abbiamo un patrimonio unico».
Per altro anche l’andare a un concerto o all’opera in Italia o negli Stati Uniti è molto diverso: «Da noi si va per giudicare, e speso i giudizi sono scioccanti, soprattutto per i giovani; in America si va a teatro per godersi una serata. Da noi se qualche giovane ha successo si pensa a quali modi abbia trovato per far carriera, c’è sempre molta invidia. Eppure - conclude Rovaris - i talenti che abbiano in Italia sono enormi, non si trovano da nessun’altra parte, ma qui tutto è molto più complicato, e lasciato all’iniziativa del singolo». (BERNARDINO ZAPPA - per gentile concessione de “L’Eco di Bergamo”)
L’intervento del maestro Corrado ROVARIS è stato registrato e lo potete qui riascoltare.
Alla conviviale abbiamo avuto il piacere di avere numerosi ospiti e la visita di Gianluca Riguzzi del R.C. RIMINI Distretto 2072° che ha scambiato con il nostro Presidente il gagliardetto di Club.
La serata si è conclusa con l’invito a partecipare alla prossima di giovedì 4 novembre dove avremo come relatore il prof. Elio VALORI che ci parlerà di QUALE EUROPA.
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