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20 NOVEMBRE 2014 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 12 (608) anno rotariano 2014-2015 responsabile: Edoardo Gerbelli
CONOSCERE IL ROTARY (25)
Concludiamo la nostra carrellata di interviste ai Past President con questa chiaccherata con il secondo Presidente per l’anno 1997-1998: Gianangelo BENIGNI
GIANANGELO BENIGNI Presidente anno rotariano 1997-1998
Fare il Presidente per un anno di un club Rotariano è sicuramente un grosso impegno di tempo e di energie. Qual è la motivazione che ti spinto ad accettare tale incarico ?
La mia nomina è stata una sorpresa anche per me. Mi trovavo in vacanza (molto lontano da Bergamo) quando mi è arrivata una comunicazione che ero stato designato come futuro Presidente, succedendo a Ernesto Alemanni. Non mi è stato concesso neanche il tempo di riflettere e comprendere appieno la portata di tale nomina. E’ vero che provenivo da una lunga militanza rotariana nel RC di Treviglio, però non avevo mai coperto incarichi del genere.
D’altra parte non potevo neppure rifiutare per due motivi: il primo non mi sembrava corretto disattendere la fiducia che i soci del RC di Bergamo Sud avevano riposto in me; il secondo, essendo un socio fondatore era mio dovere continuare a dare il mio contributo per consolidare il neo Club.
Così mi sono ritrovato a gestire un Club nuovo confidando nell’aiuto di chi mi ha dato fiducia. “Non ho voluto la bicicletta, però mi son subito messo a pedalare di buona lena”.
In un anno possono succedere molte cose e certe volte ci si trova a gestire dei momenti difficili/delicati della vita del club. Quali sono stati, se ce ne sono, e quali cambiamenti pensi di aver portato nella gestione del club ?
Essendo stato il secondo Presidente del neo Club avevo il compito principale di far capire ai soci fondatori che non provenivano dal Club padrino, che cosa fosse il Rotary. Perchè erano stati chiamati a fondare un Rotary Club e
quali sarebbero stati gli obiettivi da raggiungere nel più breve tempo possibile.
Quindi da un lato ho cercato, nella continuità con il mio predecessore, di favorire momenti/eventi che potessero saldare (o meglio generare) un’amicizia tra i soci; dall’altro lato ho cercato potenziali nuovi soci che potessero integrarsi facilmente nella nuova compagine.
E’ stato un lavoro arduo. Provate a pensare la difficoltà nel far dialogare professionisti/imprenditori che fino a pochi mesi prima non si conoscevano neppure.
Il mio carattere mi imponeva un vaglio con maglie strette che non mi permetteva di deviare dai principi fondamentali del Rotary. Per cui la mia selezione è stata molto oculata. Questo mio principio (in cui tutt’ora credo profondamente) mi ha condotto a continui confronti serrati con gli altri soci. Il mio sforzo è stato soprattutto quello di fa capire a loro, per primo, che si entra nel Rotary solo perchè è il ROTARY che te lo chiede e non perchè sei un amico o cliente di un socio.
Prima comprendi cosa vuol dire “ROTARY” poi può darsi che tu possa entrare a farne parte.
Credetemi. Non è facile far comprendere ed accettare questo principio.
Purtroppo, con dispiacere, constato che non tutti i soci rotariani sono consapevoli della loro appartenenza ad una associazione che è di servizio alla società.
Io ho compreso appieno la potenzialità del Rotary da quando ho iniziato a fare il Presidente del nostro Club. Da quel momento ho dato la mia disponibilità ed il mio impegno per crescere e far crescere i miei soci.
A distanza di tempo mi rendo conto che il mio impegno non è stato vano. Il Club è cresciuto. In alcuni momenti in un modo che io non ho condiviso, ma è un Club del quale possiamo andare orgogliosi.
E’ un Club che ha un suo carattere e che ha saputo guadagnare una posizione di prestigio tra i Club Orobici.
Un club vive principalmente per i service che propone e/o che realizza. Nel tuo mandato quali service hai proposto/sostenuto/realizzato ?
Un Club appena nato ha molte idee, molta voglia di fare, ma poca esperienza del protocollo rotariano.
Occorreva prima di tutto incanalare questo entusiasmo nelle linee guida dettate dal Distretto. Ho dovuto far comprendere che il Rotary non è la San Vincenzo. Noi non facciamo la carità. Noi formiamo le persone per renderle autonome ed autosufficienti per i loro bisogni. Quindi i nostri services fatti sono stati principalmente di supporto a programmi già in corso e sviluppati da alcuni Clubs bergamaschi.
Questo non vuol dire che siamo stati passivi. Anche noi
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