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01 marzo 2018 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 23 (720)
anno rotariano 2017 - 2018
dove forse ci si sente abbandonati. Dove delle volte ci si sente alieni. Ma è un mondo, che nonostante i problemi di chi arriva ti accoglie lo stesso. E anche se ci sono altre ferite e ti sembra che non si chiuderanno mai alla fine sono diventate cicatrici. Un mondo dove quasi tutto sembra diverso dal resto. Dove sia la curiosità del il futuro a spingere a diventare più grandi e la conoscenza del passato ha far diventare più resistente.
Non so cosa questo possa aver suscitato in voi. Però si evince che la Comunità assomiglia ad una casa, assomiglia, assomiglia ad una famiglia dove l'adolescente con disabilità psichiche trova pieno conforto, sostegno e aiuto.
La dottoressa DRAGHI ha continuato nella sua esposizione con tranquilla enfasi e ci ha fatto percepire l'importanza di questi luoghi e di queste istituzione. Luoghi ed istituzioni che la maggior parte di loro si regge sui contributi volontari dei cittadini e l'impegno e la dedizione di persone meravigliose come quelle che oggi abbiamo incontrato.
Ora due parole sul progetto che stiamo sviluppando con l'Associazione.
E' chiamato “la stanza della rabbia” e poi rinominato STANZA DELLE EMOZIONI.
Introducendo il progetto la dottoressa DRAGHI ha detto che “è un progetto nato nel corso del 2017 dove avevamo rilevato in maniera netta alcuni bisogni relativi ad adolescenti fragili (per storia familiare o percorso clinico) di cui AEPER si sta occupando.”
Rotary ha scelto di sostenere La stanza delle emozioni.
Stanza delle emozioni Bisogno:
Le dimensione emotiva è una componente rilevante nel processo di crescita di un adolescente,
soprattutto se proviene da un percorso faticoso di distacco dalla famiglia, di disagio, violenza, abuso.
Lo scriveva già nel II° secolo l'imperatore filosofo Marco Aurelio: «Contro le cose non conviene adirarsi, giacché esse non se ne curano affatto».
Quando un minore è particolarmente affaticato nel gestire le emozioni e rischia di "esplodere" o interagire in modo disfunzionale con i pari o con gli educatori, lo si invita a decantare in uno
coordinatore Edoardo Gerbell
spazio vicino al setting che stava occupando precedentemente, ma separato dal gruppo. E' pensato come un luogo dove poter " cambiare i pezzi" o lasciare riposare un po' i "pezzi" affaticati.
Questi pezzi sono le emozioni che a volte prendono il sopravvento e hanno bisogno di un intervento di "manutenzione".
Partendo dalla realtà per cui bambini e adolescenti ospiti della comunità sono spesso particolarmente in difficoltà a gestire gli eccessi di rabbia (quindi immaginiamo gli adolescenti o i bambini, e tra questi quelli accolti in comunità) abbiamo pensato di creare uno spazio di DECANTAZIONE delle emozioni più esplosive e distruttive.
Azione-risposta:
Allestimento di una stanza della rabbia presso la Comunità l'Aquilone per permettere ai minori li ospitati di poter godere di un luogo dove vivere le proprie emozioni negative, gestirle, bonificarle grazie all'accompagnamento di un educatore.
Questo luogo di decantazione dovrebbe configurarsi come un luogo NEUTRO che possa permettere al minore di lasciarsi scivolare via i pensieri brutti.
L'ideale sarebbe quindi un luogo accogliente, piccolo ma non claustrofobico, uno spazio- rifugio che sia attiguo a dove si trova il resto del gruppo, ma non ai margini.
Occorrerebbero colori distensivi e non espressivi (come il VERDE tenue che è energizzante senza dare la carica del giallo, e facilita il raggiungimento di uno stato di armonia e pace; non sono opportuni colori troppo emotivi come il viola, il lilla o il blu che per alcune persone è percepito troppo "pacificatore“ o "demoralizzante Si potrebbe anche disegnare su una parete un paesaggio montano o di pascoli, comunque naturale)
Immaginiamo forme e superfici non dure, ma con materassi, cuscini, "cubotti" (che possono essere usati sia per rilassarsi (sopra -o sotto), sia per sfogarsi -lanciandoli o colpendoli- oppure per un uso più espressivo per la "costruzione" di ambienti protettivi) e palle morbide.
Sarebbe auspicabile avere anche la possibilità di trasmettere musica all'interno della stanza. In quest'ottica sarebbe sufficiente avere in dotazione delle casse che si colleghino a un ripetitore
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