Page 7 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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14 maggio 2015 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 29 (625) anno rotariano 2014-2015 responsabile: Edoardo Gerbelli
L’uomo ama costruire, assecondando un giusto anelito e poi, talvolta, dimentica di averlo fatto poiché dimentica le ragioni per cui lo ha fatto.
Kalyazin. Plymputh, San Zhi, Sewell, Maunsell Sea Forts, Suakin, Skrunda-1, Nikolaevka, Crotty, Balaklava, Calnbi, Bezonwaux, Jonestown, Animas Forks, Boon,e Ophit, Kiandra, Scurati, Rhyolite, Shanikom Vikar, Toiano, Strond, Stazzano Vecchia, Gwalia, Grafton, Cunard, Old Goa, Pentedattilo,. Salecchio, Doel, Belchite, Silverdale, Tifata, Gorumo, Betoota ...
A scorrere il lungo elenco delle città costruite e abbandonate dall’uomo, censite da Velasco Vitali in occasione di una memorabile mostra, e da noi conosciute solo in questi ultimi secoli, si rimane stupiti dalla immane quantità di sforzi, di aspirazioni, di immaginazione, che hanno connotato e ispirato la nostra storia inducendo l’uomo a edificare opere a lui superiori. Qualcuno ha scritto: “Il mito e la maledizione di Babele ci perseguitano dall’alba dei tempi, non solo come monito all’uomo nella sua volontà folle di assomigliare a Dio, ma anche per l’idea stessa di freno allo sviluppo e sfruttamento delle nostre capacità e potenzialità, al fatto che, raramente, sappiamo quando il limite è stato raggiunto e inesorabilmente superato verso una discesa che è già rovina e dissoluzione. In quel desiderio originale (delle origini) che è il costruire città, lo stare insieme, il condividere regole, risorse e protezione, esiste anche la ricerca costante di una relazione con la tecnica e le scienze che hanno consentito all’essere umano di dominare la natura e le due forse, ed è nel sogno di una tecnica che non conosce limiti che ritroviamo la storia dell’uomo dai primi villaggi passando per le metropoli dell’antichità fino a un mondo interamente urbanizzato dove più di una persona su due vive ormai stabilmente in una città”. La Terra è tutto ciò che siamo; recentemente un filosofo ha affermato che noi rappresentiamo la prima specie umana ad aver consapevolezza di poter preservare il mondo e la natura, eppure la stiamo depauperando e distruggendo.
L’uomo si nutre del Mondo, lo divora; la nostra Terra ha invece bisogno di essere accudita e nutrita, ha bisogno della nostra energia che noi, a nostra volta, traiamo da essa, condizione unica perché non ci espella definitivamente.
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