Page 5 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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16 maggio 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 758 (27) anno rotariano 2018 - 2019 che mi dicono gli altri”. Ha imparato a capire i silenzi dei dottori, dà maggiore importanza alla comunicazione non verbale, e “sono più empatico verso i pazienti, essendo stato paziente io per primo”. Il suo libro si divide in tre capitoli. “Buco nero” è il titolo del primo. “Il vuoto che ho avuto quando mi sono risvegliato. Oltre ad avere scoperto che mia madre era morta, ho subito uno shock come padre: il trovarsi di fronte due figli adulti, con la barba e gli esami all’università da sostenere, quando li ricordavo responsabile Edoardo Gerbelli bambini. Due estranei”. Piccioni ha persino pensato al suicidio. Ed è il tema del secondo capitolo: “Nato due volte“. “Poi non l’ho fatto, grazie a tutte le persone che mi sono state vicine. La famiglia su tutti, ma anche gli amici e i colleghi”. In “Ritorno al futuro“, la terza parte del libro dal titolo vagamente fantascientifico, Piccioni spiega il difficile cammino nel riapprendere la tecnologia, che in 12 anni era andata avanti facendo passi da gigante, senza aspettarlo. La telefonia, per esempio. “Quello che hai sul comodino è un modello touch screen”, gli dicono in ospedale. E lui: “Questo? Mi sono fatto spiegare da mio figlio come si accende. Ma sinceramente non so come si usi”. E poi il fax. “La direzione del mio ospedale ci manda via fax le mail”, fa Piccioni. “Il fax? Scordatelo”. “In che senso?”. “Non si usa quasi più”. Ecco, “quando ho accettato di vivere nel presente – afferma – sono praticamente tornato al futuro”. Ora Piccioni è primario del Pronto soccorso di Codogno, dove lavora con un gruppo di colleghi che lo hanno accolto senza pregiudizi e aiutato nella lunga e faticosa riconquista della propria identità. E ammette, citando il regista e poeta Bunuel: “Bisogna incominciare a perdere la memoria per capire in che cosa consiste la nostra vita. Senza di lei, siamo niente”. SimoneBacchetta pag. 5