Page 9 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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14 marzo 2019 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 753 (22) anno rotariano 2018 - 2019 responsabile Edoardo Gerbelli
DISTRETTO 2042
Nona lettera del Governatore La petrolizzazione dell’acqua.
Qualche anno fa ero in Giordania e mi ricordo quanto un mio amico arabo - di notevole cultura e che aveva studiato anche in Italia, in Friuli - mi aveva detto mentre stavamo viaggiando verso nord ovest, al confine con Israele e con la valle del Giordano: la prossima guerra non sarà per il petrolio, sarà per l’acqua.
Parlava, ovviamente, della situazione in Medio Oriente e faceva un non poco velato riferimento all’utilizzo che Israele faceva delle acque del fiume Giordano.
In alcune parti del mondo l’acqua sta diventando rara e questa situazione potrebbe portare, secondo una teoria diffusa, ad una sorta di petrolizzazione dell’acqua.
Non solo in Medio Oriente: alla Guinea, dove nasce il fiume Niger, la gestione dell’acqua viene contestata dai paesi che sono a valle, e cioè il Mali, il Niger e la Nigeria.
L’accesso all’acqua potabile e le malattie collegate alla mancanza di acqua
Nel mondo, un miliardo e mezzo di persone non ha accesso all’acqua potabile.
Ogni giorno nei paesi in via di sviluppo muoiono migliaia di bambini al di sotto dei 16 anni per malattie collegate alla mancanza di acqua potabile o di igiene e per le conseguenze di quelle che vengono definite le malattie idriche.
Sono riconosciute 25 patologie causate dall’ingerimento, dal contatto o dalla prossimità con acqua insalubre e dall’assenza di igiene.
2,2 milioni di persone muoiono ogni anno per infezioni causate da microorganismi che vivono nell’acqua inquinata.
L’acqua veicola numerosissimi microorganismi, batteri, virus, parassiti.
Le “patologie idriche” sono drammatiche nelle regioni e nei paesi in via di sviluppo cioè nei paesi dove non esistono buone condizioni igieniche e che hanno un clima caldo ed umido, favorevole alla moltiplicazione dei parassiti. Assistenti del Governatore Distretto 2042 RI Presidenti di Commissione Distretto 2042 RI RD Rotaract RD Interact
La trasmissione di tali malattie si verifica, in genere, per ingestione di acqua
inquinata da deiezioni umane ed animali.
Negli anni scorsi l’OMS ha recensito 140.000 casi di colera ogni anno, dei quali 5.000 mortali.
Tale decessi si sono verificati nell’86% dei casi in Africa.
Sappiamo che la più comune e presente malattia parassitaria è la malaria.
L’anofele, la zanzara vettore, si riproduce nelle zone più calde ed umide e trasmette all’uomo, e soprattutto ai bambini, il Plasmodium falciparum, succhiando loro il sangue.
Ogni anno si contano tra 300 e 500 milioni di casi di malaria che causano 1 milione di decessi, dei quali il 90% in Africa sub-sahariana.
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Il 60% delle risorse idriche si concentra in 9 paesi mentre 80 paesi soffrono di povertà d’acqua.
Un miliardo di persone consuma l’86% delle risorse idriche disponibili; due miliardi di persone vedono nella mancanza d’acqua potabile il 90% delle cause di malattia.
La maggior parte dell’acqua del pianeta - il 97% - si trova nel mare e quindi è salata; del restante 3% costituito da acqua dolce solo la minima parte - il 3% - è accessibile all’umanità perché la maggior parte di acqua dolce si trova in ragioni inaccessibili come l’Amazzonia.
E’ noto che i cinesi ritengono vitale per la loro economia il Tibet perché lì, nei ghiacciai himalaiani, si trova la maggior parte delle riserve d’acqua dell’Asia.
La povertà è la vera causa del mancato accesso all’acqua, non è la natura. Nel Sahel non piove e in Irlanda piove moltissimo.
Allora si potrebbe pensare che la colpa sia della natura.
Ma non è così.
Il problema non sta tanto - a livello globale - nel quantitativo totale dell’acqua sul pianeta, ma nell’accessibilità per uso umano.
E’ la povertà la causa principale del problema e non la natura, se non in minima parte.
Anche nel deserto più arido chi ha disponibilità economiche ha sempre e comunque accesso
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