Page 3 - Rotary Club Bergamo Sud
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05 febbraio 2018 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 20 (717)
anno rotariano 2017 - 2018
con gli spazi espositivi, sospeso e traslucido.
Le differenti altezze dei due volumi permettono la realizzazione sulla copertura di una terrazza panoramica aperta sull’intorno e sulla Città Alta, mentre al piano terra l’assenza di divisori consente l’utilizzo flessibile di uno spazio multifunzione. La struttura portante esistente, costituita da una successione di pilastri in cemento armato collegati da murature laterizie, è mantenuta e lasciata internamente vista, mentre l’esterno è rivestito da pannelli curvi in acciaio.
All’interno, i quattro piani fuori terra oggi liberi permettono la realizzazione di livelli dall’altezza interna variabile destinati all’esposizione della collezione permanente e delle mostre. Mentre i locali di servizio sono destinati al piano interrato, un blocco di collegamenti verticali è posizionato internamente al volume e una scala monumentale consente l’accesso alle aree espositive.
In ordine temporale, il progetto di trasformazione del Palazzetto non è che l’ultimo tassello di un programma pluriennale di trasformazione, recupero e rilancio della città, dei suoi spazi e dei suoi edifici, che recentemente ha anche visto le Mura Venete entrare a fare parte della lista dei siti e degli edifici patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Città di piccole dimensioni (120.000 abitanti), Bergamo ha una solida tradizione manifatturiera sviluppata nei campi del tessile e della meccanica e un aeroporto in forte crescita, Orio al Serio, che si posiziona al terzo posto nazionale per traffico di passeggeri e può essere un supporto sempre più concreto allo sviluppo cittadino, anche in (nuovi) termini turistici. Negli ultimi anni
coordinatore Edoardo Gerbelli
importanti interventi di trasformazione di edifici, piazze e spazi pubblici sono stati promossi attraverso concorsi, come quello per la trasformazione delle ex caserme Montelungo e Colleoni, che ha portato a Bergamo il duo italo-catalano Barozzi-Veiga, e la competizione internazionale in due fasi, attualmente in corso e prevista in completamento per l’inizio del 2018, per la ridefinizione del Centro Piacentiniano, l’area più centrale della Città Bassa.
Collegata al processo di trasformazione delle ex caserme, la proposta per la nuova sede della GAMeC ha trovato una sua collocazione in questo quadro come ultima parte di un processo complesso, non privo di polemiche e lungo quasi dieci anni, che ha visto predisporre e poi accantonare una prima ipotesi di progetto redatta dallo studio locale Traversi+Traversi, per cui la nuova sede della galleria era pensata a occupare parte degli spazi dismessi all’interno degli ex Magazzini Generali, messi a disposizione dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo.
Con il classico tocco della campana si è chiusa la serata.
Ringrazio la collega Laura Milan che in modo molto chiaro ha riportato il pensiero degli Architetti estensori del progetto.
VIDEO DI PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
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