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09 novembre 2017 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 11 (708) anno rotariano 2017 - 2018 coordinatore Edoardo Gerbelli
L’ECO DI BERGAMO - DOMENICA 12 NOVEMBRE 2017 ≪Inseriamo nel cuore dispositivi riassorbibili≫
Bolognini. Il dottor Tespili applica stent di nuova generazione. «Ora attendiamo quelli in magnesio»
!!Dopo aver fatto il proprio dovere, gli stent spariscono, portandosi via anche effetti collaterali» !All’ospedale di Seriate effettuato il più alto numero di angioplastiche in un anno: 1.047
L’inventore dell’angioplastica, dice Maurizio Te- spili, direttore della Cardiologia interventistica dell’Ospedale Bolognini di Seriate «è stato un rivoluzionario. Usando un pal- loncino molto semplice e dei dispositivi grossolani, ha messo a punto una tecnica che ha aperto la strada agli interventi minin- vasivi moderni». E in occasione dei 40 anni dell’inaugurazione di questa tecnica, anche il medico dell’Asst di Seriate sta portando avanti un’innovazione. Uno studio che può essere conside- rato un passo ulteriore al primo fatto dal «collega» tedesco. Perché dalla primissima angioplastica che, appunto, prevedeva l’uso di device quasi artigianali per allargare un vaso colpito da restringimento, con il passare degli anni si è arrivati all’utilizzo di vari stent: dispositivi che vengono introdotti nei vasi e fatti espandere per riparare il restringimento. Cilindretti dive- nuti sempre più microscopici, di materiali sempre più all’avan- guardia e performanti rispetto alle funzioni. Alcuni di questi device sono anche riassorbibili: dopo aver fatto il proprio dovere, spariscono, portandosi via anche tutti gli eventuali effetti collaterali che un
elemento esterno, in alcune particolari ca- sistiche, può dare se lasciato nel corpo umano. Ed è proprio dall’uso di questi ultimi normalmente nelle coronaropatie che è nata l’idea: «Generalmente que- sti scaffold – spiega Tespili – sono utilizzati per riparare il restringimento di un vaso. Visto il buon esito in queste casistiche, qui a Seriate ci siamo chiesti perché non prevederne l’uso anche nel caso di infarto del miocardio. Solitamente per ripristinare il flusso di sangue, espandendo i vasi occlusi vengono impiegati stent permanenti in metallo, con o senza rilascio di farmaco, ma secondo la nostra intuizioni con uno scaffold i benefici sono evidenti».
Nel 2015 Tespili, insieme ad Alfonso Ielasi, cardiologo interventista, vincitore del «Best young scientist Award Tct Asia Pacific 2016», per dimostrarlo hamessoapuntolostudio«Bvs stemi strategy-it», uno studio multicentrico con la partecipa- zione di diciotto ospedali che vanno dalla Sardegna alla Lombardia, passando dalla Campagna: «Sono stati reclutati 505 pazienti – commenta Tespili – che è il più alto numero di persone coinvolte in uno studio sugli scaffold. Sta dando buoni risultati, prevede l’utilizzo dei device riassorbibili che si sono dimostrati più adatti alle lesioni molli dell’infarto con trombo, piuttosto che quelle rigide, dure e calcificate».
Allo studio è stato dedicato un articolo pubblicato sulla rivista dell’American College of cardiology: «Nell’editoriale su questo lavoro viene evidenziato che rappresenta la prima prospettiva di una strategia nuova di im- pianto assorbibile». Attualmen- te si attende la nuova generazio- ne di stent che saranno in magnesio: «I primi sono stati modificati – evidenzia Tespili – a breve sono attesi quelli di ultimissima generazione».
    Il Cardiobend mitrale
La Cardiologia interventistica del Bolognini guarda avanti, dunque. A Seriate, infatti, è stato già adottato il Cardiobend mitrale: «Una riparazione valvolare attraverso l’inserimento, per via femorale, di un introduttore che raggiunge la valvola mitralica, posiziona a forma di semicerchio quattordici ancorette. Al termine un filo speciale agganciato alla prima vite viene tirato, in modo da ridurre la dimensione della valvola».
Il Bolognini ha fatto propria anche la procedura dell’anuloplastica mitralica dilatativa, chiamata anche Carillon. Un sistema semicircolare in grado di ridurre gradualmente le dimensioni della valvola, oltre alla mitraclip che utilizza delle clip per ridurre la dimensione della valvola. La Cardiologia interventistica del Bolognini dalla sua ha anche i numeri: secondo il Gise, la società italiana di cardiologia che certifica il dato, è all’ospedale di Seriate che si effettua il più alto numero di angioplastiche in un anno, 1.047, a seguire il Papa Giovanni con 702 interventi, Treviglio con 573, Humanitas Gavazzeni con 405 e il Policlinico San Marco di Zingonia con 362.
  El. Ri.
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