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12 ottobre 2017 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 08 (705)
anno rotariano 2017 - 2018
sentono coinvolti e contenti a partecipare alle iniziative del Club; il secondo egli ha riscontrato un certo rilassamento comportamentale tra i soci dove viene meno la stima reciproca.
Fulvia CASTELLI ha voluto mettere in evidenza che questo clima è abbastanza diffuso in tutti i Club e molto probabilmente dovuto ad una “crisi di trasformazione” della nostra associazione. Malessere che la dirigenza non riesce a stemperare o incanalare in una proposta evolutiva del Rotary. Troppo spesso si da maggiore peso ai numeri piuttosto che alla qualità dei soci.
Massimo COLLEONI sostiene che non è indispensabile la presenza di un gruppo di attrazione per vivacizzare il Club, ma occorre una più spontanea e convita partecipazione alle attività del Club da parte di chiunque. Lo scambio animato di idee tra i soci non è da intendersi come fatto negativo e di malcostume, ma un'appassionata e rispettosa partecipazione alla vita associativa. Il rispetto e la stima non viene mai messa in discussione.
Paolo CIVIDINI ha voluto rafforzare il pensiero espresso da STEFANELLI e secondo lui la causa di tale disaffezione è la proliferazione di nuovi Club che comporta una spasmodica ricerca di nuovi soci senza valutare con ponderazione la loro qualità.
Clemente PREDA ha ricordato che durante il suo mandato questo stato di era comunque presente e che lui ha cercato di superarlo favorendo conviviali improntate sul coinvolgimento diretto dei soci.
Andrea VECHI, invece, ritiene che tutto questo modo di sentire può essere superato se noi riusciamo a motivare fortemente i soci con progetti e service coinvolgendoli e portandoli a conoscenza della loro attuazione.
Alberto CIAMBELLA ritiene che la causa di questo rilassamento di partecipazione sia dovuto alla mancanza di un gruppo trainante
coordinatore Edoardo Gerbelli
che faccia da attrazione per i soci. Gruppo che magari alla costituzione del Club era composta dai soci fondatori i quali erano fortemente motivati e che ora viene a mancare. Occorre ricostruire questo gruppo e questo compito spetta soprattutto ai soci che si sono affiliati al Club recentemente.
Piero MINETTI, invece, è convinto che occorre ricercare momenti di aggregazione tra tutti i soci favorendo la mutua amicizia e rispetto. Questi momenti non possono essere esclusivamente le conviviali, ma tutte quelle iniziative culturali, sportive ed “avventure” che portano a passare momenti gradevoli tra tutti i partecipanti.
Alla fine di questa grossa ed animata discussione, che si è protratta fino a quasi mezzanotte, il Presidente ha voluto fare una sintesi di quanto detto. “E' stato importante affrontare un argomento scomodo ed il dialogo che ne è uscito anche se duro aiuta a migliorare, in particolare ha ribadito che un Club vive non per mezzo di un gruppo ma dalla partecipazione (non è importante la presenza fisica) di tutti i soci ai progetti che il Club si impegna a realizzare.
E' necessario trovare un progetto stimolante per tutti che faccia tornare il nostro orgoglio, nel contempo anche serate di svago e qualche gita aggregante.”
Nessuno si meraviglia se qualche volta qualche giocatore resta in panchina. L'importante è che tutta la Squadra sia impegnata a raggiungere il risultato che si è proposto.
Il classico tocco della campana ha “chiuso” la fine di ogni discussione.
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Su proposta del Presidente è possibile scaricare le singole fotografie della conviviale.
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