Page 8 - Rotary Club Bergamo Sud
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13 luglio 2017 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 02 (699) anno rotariano 2017 - 2018 coordinatore Edoardo Gerbelli
contrapposizione quattrocentesca tra i Visconti e Venezia che segnò l'inizio della sua decadenza.
Trasformato in commenda divenne con il suo patrimonio oggetto di gratificazione per i sostenitori della parte politica vincente.
Nonostante queste traversie politiche vi furono eseguiti, tra la fine del XV secoloe l'inizio del XVI, importanti lavori di ampliamento e di ristrutturazione.
Nel XVII secolo, dopo avere subito gli effetti negativi di una pestilenza, la proprietà terriera del monastero si era ridotta notevolmente.
La fine del monastero arrivò il 4 luglio 1797 quando il comune di Bergamo lo soppresse e ne assegnò i beni all'Ospedale Maggiore.
Il monastero fu trasformato nel 1832 in ospedale psichiatrico e come tale fu usato fino al 1892. Negli anni successivi fu destinato ad attività agricola e nel 1923 fu venduto a soggetti privati.
Nel 1973 la proprietà del complesso fu trasferita a una società immobiliare per essere destinato a centro golfistico. Tale progetto, tuttavia, incontrata l'opposizione della comunità locale e degli strumenti urbanistici, non ebbe attuazione lasciando il monastero in una situazione di stallo e di degrado.
Il recupero
A inizio 2012 viene annunciato che il complesso di Astino verrà recuperato e ospiterà la scuola di alta specializzazione post universitaria dell'ADAPT (l'"Associazione per gli studi internazionali sul diritto del lavoro e le relazioni industriali"). I lavori vengono terminati nel maggio del 2015.
Inoltre i campi che lo circondano verranno dati in affitto a giovani imprenditori agricoli, che li coltiveranno secondo metodo biologico.
La chiesa del Santo Sepolcro
La chiesa del Santo Sepolcro, il primo edificio ecclesiale del complesso conventuale di Astino, fu consacrata alla fine del 1117.
La sua struttura architettonica si sviluppa secondo una geometria a croce commissa, secondo la tipologia vallombrosana; lo schema è a navata unica che termina inserendosi a T nel transetto.
L'altare maggiore, in posizione leggermente sopraelevata, si trova tra l'altare di San Martino e quello degli Evangelisti, entrambi anteriori al 1140, situati rispettivamente nel braccio di sinistra e di destra del transetto.
Il coro settecentesco è dominato dall'altare maggiore dietro cui è posto.
Sul lato sinistro della navata si trovano, all'inizio, la cappella del Santo Sepolcro e, subito dopo, quella di san Giovanni Gualberto, fondatore della Congregazione Vallombrosana, di fronte alla quale, sul lato destro della navata, si trova la cappella della Vergine del Rosario.
La volta della navata è a botte mentre quella del transetto è a crociera.
La facciata della chiesa presenta un nartece ad archi a tutto sesto, retti da due colonne centrali e da due semicolonne laterali.
Nella parte superiore della facciata, suddivisa da lesene, due nicchie racchiudono le statue di san Benedetto, quella di sinistra, e di san Giovanni Gualberto, quella di destra.
Un elegante chiostro cinquecentesco, con archi a tutto sesto poggianti su colonne di arenaria, alleggerisce la struttura conventuale.
Nella parte orientale del complesso è stato inserito, nel 1239, un alloggio e relativa cappella per ospitare il beato Guala de Roniis, vescovo di Brescia, espulso dalla sua diocesi.
Notevoli sono anche gli affreschi, databili attorno al 1624, eseguiti da Francesco Zucco.
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