Page 8 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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27 aprile 2017 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 27 (690) anno rotariano 2016 - 2017 coordinatore Edoardo Gerbelli
DISTRETTO 2042
SALUTE MATERNA E INFANTILE
La salute materno-infantile rappresenta un’area prioritaria della salute pubblica e uno dei migliori parametri per valutare la qualità di tutta l’assistenza sanitaria.
È un indice importante della salute di una popolazione e delle sue condizioni socioeconomiche e culturali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) parla chiaro: “La salute materno-infantile è un tema di enorme importanza sanitaria e richiede investimenti, progetti, energie e
impegno, rappresentando una componente fondamentale della salute pubblica delle popolazioni umane”.
In quest’ottica il Rotary ha inserito il tema della salute materna e infantile in una delle 6 aree di intervento che rispecchiano i pressanti bisogni dell’umanità.
Come dichiara l’UNICEF: “Il mondo ha la possibilità di sconfiggere la povertà estrema, le malattie, l'inquinamento ambientale e innalzare la qualità della vita di ogni essere umano che abita il
pianeta. La civiltà globalizzata del terzo
millennio possiede la ricchezza, la conoscenza e i mezzi per coronare il sogno di un'umanità affrancata dalla miseria e dalla mancanza dei bisogni di base”. In linea con questo obiettivo i Capi di Stato e di governo di tutti gli Stati membri dell'ONU, riuniti nel settembre 2000 a New York nel "Vertice del Millennio", la più ampia riunione di leader della storia, sottoscrissero la "Dichiarazione del Millennio" (United Nations Millennium Declaration) affermando la loro responsabilità non soltanto nei confronti dei rispettivi popoli, ma verso l'intera specie umana, definendo una serie di ambiziosi propositi.
Da questo patto erano nati otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio, da conseguire entro il 2015. Il quarto obiettivo prevedeva la riduzione della mortalità infantile e il quinto il miglioramento della salute materna.
Uno studio pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista The Lancet, dal titolo “Global, regional, and national causes of under-5 mortality in 2000–15: an updated systematic analysis with implications for the Sustainable Development Goals”, fornisce il quadro aggiornato e completo della mortalità infantile nel mondo. Importanti risultati sono stati raggiunti con una significativa riduzione dei tassi di mortalità anche se l’obiettivo prefissato non è stato completamente conseguito.
Dallo studio emergono chiaramente disuguaglianze di salute, con tassi nazionali di mortalità infantile che variano da 1,9 a 155,1 decessi per 1000 nati vivi, e con il 60,4% dei decessi (3, 6 milioni) concentrati in 10 Paesi soltanto.
Nei Paesi svantaggiati che si collocano tutti nell’Africa subsahariana (Angola, Repubblica Centrafricana, Chad, Mali, Nigeria, Sierra Leone e Somalia), le cause più frequenti di mortalità sono la polmonite, la malaria e la diarrea. Sono tutte cause prevenibili con interventi semplici e relativamente poco costosi come l’allattamento al seno, le vaccinazioni specifiche, la profilassi antimalarica, la potabilizzazione dell’acqua e le misure di igiene. Per quanto riguarda la mortalità materna, un altro studio pubblicato su The Lancet, evidenzia come questa sia diminuita del 44% dal 1990 al 2015, rappresentando quindi un risultato molto importante pur non raggiungendo l’obiettivo che prevedeva una riduzione di almeno il 75%. Il 99% della mortalità materna globale si verifica nei Paesi in via di sviluppo con l’Africa Subsahariana che da sola pesa per due terzi del fenomeno.
Il Vicedirettore dell’UNICEF Geeta Rao Gupta afferma che “il rafforzamento del sistema sanitario deve essere integrato con interventi di altro tipo, se vogliamo ridurre la mortalità materna. L’istruzione delle donne e delle ragazze, in particolare di quelle più emarginate, è la chiave per dare loro le conoscenze che servono per mettere in discussione le pratiche tradizionali che pongono a rischio la sopravvivenza loro e dei loro bambini”.
Per proseguire su questo cammino di miglioramento della salute materna e infantile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato nel mese di settembre 2015, a New York, la nuova "Strategia Globale" che fissa gli obiettivi da realizzare entro il 2030, in collaborazione con il Segretario Generale delle Nazioni Unite. Garantire ad ogni donna, bambino e adolescente nel mondo il diritto al più elevato standard di vita e di salute possibile, abbattere la mortalità infantile e delle donne in gravidanza, individuare le soluzioni più efficaci affinché ad ogni donna, bambino e adolescente nel mondo vengano assicurate le stesse chance di sopravvivenza e prosperità, sono i principali obiettivi della Strategia Globale per la Salute delle Donne e dei Bambini (Global Strategy), la road map globale che contribuisce a posizionare tra le priorità delle agende politiche mondiali la salute delle donne e dei
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