Page 3 - Bollettino Rotary Club Bergamo Sud
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24 novembre 2016 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 12 (675)
anno rotariano 2016-2017
“Corriere della Sera” o l’Editrice “L’Espresso” che sta accorpando tre importanti testate nazionali: La Repubbliuca, La Stampa ed Il Secolo XIX.
Tutti esempi che confermano il processo di concentrazione dell’editoria giornalistica in pochi Gruppi economici.
Massimo CINCERA non si è espresso né a favore né contro tale evoluzione, anche perchè, non possiamo nascondercelo, implica grossi problemi dal punto di vista della partecipazione democratica e nella libera espressione e circolazione delle idee.
Staremo a vedere
“Stiamo assistendo ad un nuovo evento, per certi versi strano” ha poi detto CINCERA. “Il tasso di lettura dei quotidiani è aumentato negli ultimi anni. E questo grazie alla digitalizzazione dei giornali. Un giornale online è facilmente “scaricabile” ovunque e da tutti (non ci sono vincoli di edicole o Poste) ed ha un costo inferiore del gemello cartaceo”.
E qui ha portato diversi esempi ormai consolidati nel mondo. Il New York Times ha fatto scuola.
Il problema adesso che assilla le società editrici di giornali è la diffusione che può essere gratuita o a pagamento.
Anche qui staremo a vedere l’evoluzione.
Alberto CERESOLI ha invece parlato di come si può gestire un giornale.
Ha voluto immediatamente precisare che ci sono notevoli diversità gestionali tra un giornale nazionale ed un giornale locale. Queste diversità non possono essere poste in secondo ordine da un Direttore di testata in quanto ne va di mezzo la linea editoriale e la fidelizzazione dei propri lettori.
Questo concetto Alberto CERESOLI l’ha
coordinatore: Edoardo Gerbelli
ripetuto più volte in modo molto franco e schietto: “se sono costretto a ridurre il personale della mia redazione, riduco i giornalisti dedicati alla cronaca nazionale a favore della cronaca locale. Questo perchè siamo un giornale che deve esprimere i bisogni, il pensiero, i fatti della nostra provincia. Essere i difensori dei nostri interessi locali che sono poi gli interessi di migliaia di lavoratori bergamaschi, di centinaia di ottime imprese ed imprenditori e portatori di innovazione culturale bergamasche”.
Questa scelta editoriale per CERESOLI non è il frutto di “unsogno di mezza estate” ma l’essenza del suo modo di fare giornalismo.
Il neodirettore, infatti, ha cominciato la sua carriera giornalistica nel 1980 a L'Eco di Bergamo occupandosi di cronaca sportiva e cittadina. È stato una delle ultime leve selezionate e cresciute con il direttore Mons. Andrea Spada. Capo servizio della cronaca della città nel 1998, raccoglie il testimone ideale da Renato Possenti, suo maestro di giornalismo, al quale è rimasto sempre molto legato. Della nostra città CERESOLI conosce le storie, i personaggi, i problemi e i sogni che si sono avvicendati sulle pagine del giornale negli ultimi trent'anni.
Nel maggio 2008 assume l'incarico di capo della redazione web portandola, in tandem con il direttore Gandola, a traguardi significativi in termini di numeri e di qualità.
CERESOLI ha saputo sperimentare i nuovi linguaggi della comunicazione per dare voce e diffondere la cronaca bergamasca. Appassionato da sempre ai temi della politica sanitaria e alla salute in genere, non ha mai abbandonato gli approfondimenti e le analisi di questo importante ambito.
Nel 2014 viene nominato Vice direttore di L'Eco di Bergamo e di Bergamo TV dei quali è divenuto Direttore dal 1° luglio 2016.
La relazione di Alberto CERESOLI ha scatenato una serie di domande. Alcune “cattive” alle quali egli ha saputo rispondere con pacatezza e sincerità culturale difendendo in tal modo le scelte operate nel giornale. Alle “accuse di provincialismo” ha detto che è meglio dedicare più spazio ai problemi dei nostri Comuni e lasciare ad altri il balletto della politica nazionale.
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