Page 10 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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26 novembre 2015 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 12 (642) anno rotariano 2015-2016 responsabile: Edoardo Gerbelli
DISTRETTO 2042
BULLISMO
anticamera della devianza minorile
L'analisi del presidente della Commissione Interdistrettuale Legalità e Cultura dell'Etica.
Più di una volta, quest’anno, mi è stato chiesto di fornire delle delucidazioni riguardo il fenomeno del Bullismo (tema 2015-2016 votato a maggioranza dai Governatori italiani e Legalità) e, più di una volta, ho dovuto spiegare che i ragazzi dai comportamenti inaccettabili tipici del Bullismo sono a rischio di discriminazione e di esclusione sociale: da adulti, essi tenderanno a delinquere e a manifestare una condotta criminale strettamente legate ai precedenti atti di violenza (aggredire, mentire e truffare ne rappresentano alcuni esempi).
Quali sono le vere cause del Bullismo? Quale disagio si riscontra all’interno di questo fenomeno? Molte famiglie, fon- date su legami affettivi troppo fragili, riportano un fallimento nell’educazione dei propri figli provocando delle fratture emotive all’interno del classico rapporto genitori-figli.
In altri termini, le scelte dei nostri ragazzi non corrispondono a quelle che ci si augurerebbe durante il loro percorso di cre- scita e di maturazione. La relazione tra Bullismo e comportamento antisociale è da mettere, dunque, in relazione con la conoscenza dell’entità
dell’aggressività appresa all’interno della famiglia. Infatti, un ragazzo che cresce in un ambiente familiare all’in- segna dell’aggressività vede nella scuola una concreta oppor- tunità per controllare e vittimizzare a sua volta qualcun altro, dando forma, così, a un insano bisogno di violenza perpetrato singolarmente o in gruppo: l’appartenenza al branco costitui- sce, pertanto, una forza attrattiva per il ragazzo e rappresenta un fattore di protezione per gli altri membri. Ricordiamo che il bullo gode sempre di un ampio sostegno da parte del gruppo: la sua condotta trasgressiva è vista sia come un atto di sfida, sia come una prova di coraggio alfine di conquistare la stima e il rispetto degli altri compagni. Le azioni violente e vessatorie, consumate nei confronti dei compagni, confidano al bullo uno “spazio” e un “prestigio” tali da fortificare la propria immagine e il proprio potere personale. Da non sottovalutare è il peso che hanno il cambiamento dei costumi e l’indebolimento dei valori morali che hanno stravolto la nostra società negli ultimi anni. L’inquietudine dei giovani e la loro conseguente trasgressività si svilup- pano in un clima di debolezza morale che certamente non alimenta la rettitudine,
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