Page 3 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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02 LUGLIO 2015 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 01 (631) anno rotariano 2015-2016 responsabile: Edoardo Gerbelli
faunistica-didattica.
In ognuno di questi luoghi ed anche lungo il Percorso sono posizionate bacheche didattiche che illustrano alcuni aspetti della fauna selvatica presente nell’area protetta.
Le specie di avifauna nidificanti nel territorio della Riserva naturale sono oltre 50. Nidifica il raro Falco Pellegrino (Falco peregrinus) [i nomi latini sono desunti dalla Treccani per essere un po’ didattici], la Poiana (Buteo buteo) ed il Nibbio bruno (Milvus migrans) e probabilmente anche il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).
Tra i rapaci notturni sono presenti l’ormai raro Allocco (Strix aluco), la Civetta (Athene noctua) e l’Assiolo (Otus scops), nella parte alta della Riserva, è stata segnalata anche la presenza del Gufo reale (Bubo bubo) per il quale però non si hanno ancora indizi certi sulla nidificazione.
Sopra i cieli della Riserva, nell’arco del periodo migratorio, transitano diverse centinaia di rapaci; tra le specie avvistate meritano menzione il Grifone (Gyps fulvus), il Nibbio reale (Milvus milvus), l’Aquila anatraia minore (Aquila pomarina) ed il Biancone (Circaetus gallicus), tutte specie rare.
Sono una ventina le specie di mammiferi presenti; tra i più comuni la Volpe (Vulpes vulpes), la Faina (Martes foina), il Tasso (Meles meles) e la Donnola (Mustela nivalis). Sono presenti inoltre lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris), il Ghiro (Glis glis) ed il Riccio (Erinaceus europaeus).
Da ormai diversi anni in alcune aree limitrofe è stato illegalmente introdotto a fini venatori il Cinghiale (Sus scrofa) diffusosi rapidamente anche all’interno della Riserva Naturale. (che provoca notevoli danni - ndr)
Come detto la presenza di acqua durante tutto l’arco dell’anno favorisce la presenza di anfibi quali la Salamandra (Salamandra salamandra) – simbolo della riserva -, il Rospo smeraldino (Bufo viridis), il Tritone crestato (Triturus cristatus), e crostacei quali il gambero di fiume (Potamobius pallipes) osservabile soprattutto nelle acque del Predina.
Nelle aree un tempo coltivate a vite troviamo oggi un oliveto impiantato da una quarantina d’anni che conta 400 piante appartenenti a diverse cultivazioni che danno una buona fruttificazione in quanto ben adattate al particolare microclima della zona.”
La conclusione della visita non poteva essere meno entusiasmante.
Ci siamo recati alla postazione del Centro Recupero Animali Selvatici, dove vengono accolti tutti gli animali che hanno subito dei danni e che quindi erano a rischio di sopravvivenza. Qui vengono curati e poi rilasciati nel loro ambiente naturale. Il Direttore della Riserva Enzo MAURI ci ha mostrato una piccola volpe ed un gheppio guariti e pronti per essere liberati.
In diretta abbiamo assistito al volo liberatorio del gheppio che dopo un breve giro sull'area circostante si è poi adagiato su un albero poco distante in posizione di studio ed osservazione della zona.
La volpe, invece, per una questione di sicurezza, è stata rilasciata più a monte in modo molto più riservato.
Dopo questo spettacolo abbiamo potuto vedere tre animali ancora in fase di guarigione oppure non più idonei ad una vita brada. Abbiamo visto un'aquila reale, un enorme gufo ed una poiana.
Al rientro abbiamo potuto dissetarci con un gradito e fresco te preparato dall’azienda agricola della riserva e ci siamo poi diretti al ristorante locale dove ci stavano aspettando i soci “ritardatari”.
Il Presidente Marco GHISALBERTI, prima di conclusere la serata con il classico tocco di campana, ha voluto ringraziare il Direttore della Riserva e la sua Collaboratrice per l’ospitalità riservataci dando loro il nostro libro sui quadri restaurati per l’Accademia Carrara e ha in fine ricordato il prossimo impegno per la riunione del 9 luglio in Marianna.
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