Page 8 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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05 marzo 2015 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 22 (618) anno rotariano 2014-2015 responsabile: Edoardo Gerbelli
l'ideatore, tutti ricordiamo, di quella felice esperienza, solo la prima parte del titolo, raramente facciamo seguire la seconda ancor più esplicita ed esplicativa: Corso di istruzione popolare per il recupero dell’adulto analfabeta. L’Alfabetizzazione e l’educazione di base rappresenta uno dei 6 ambiti di intervento che debbono orientare e qualificare la nostra azione di servizio, è uno, cioè, dei principali obiettivi del Rotary International. Alfabetizzare significa consentire alla persona di emanciparsi, rappresenta il secondo morso di pane, rappresenta, se non la garanzia, l’opportunità. Ma alfabetizzare significa anche arricchire l’ambito di appartenenza di chi fruisce di una così nobile azione di servizio; San Gregorio Magno, uno dei trentacinque Dottori della Chiesa, fondatore del Canto rituale in lingua latina (il Canto gregoriano, appunto) ebbe modo di affermare che “il testo cresce col lettore” non è un caso che Dottore della Chiesa, sia il titolo che le Chiese cristiane attribuiscono a personalità religiose che hanno mostrato nella loro vita e nelle loro opere particolari doti di illuminazione della dottrina sia per fedeltà sia per divulgazione o per riflessione teologica. Al nostro Distretto, al PDG Renato Cortinovis, il Rotary International deve certamente l’intuizione di aver, in anni non sospetti, intercettato un bisogno che oggi rappresenta un’urgenza.
In molti paesi dell’Africa, in particolare sub sahariana, la responsabilità della raccolta e della divulgazione della tradizione orale degli antenati era ed è affidata ai griot, generalmente poeti e cantori; è curioso constatare che il termine "griot", attestato nella lingua francese sin dal XVII secolo come "guiriot", tragga molto probabilmente la sua origine dalla parola portoghese "criado" che significa, guardo caso, colui che serve; ce lo ricorda Alexis du Sanint Lo, in un resoconto di un viaggio in Senegal del 1637.
Accendiamo la luce della conoscenza, condizione per una maggiore reciproca comprensione. ALBERTO GANNA
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