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23 febbraio 2018 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 22 (719) anno rotariano 2017 - 2018 coordinatore Edoardo Gerbelli
DISTRETTO 2042
Carissimi Amici,
dal 27 al 28 Aprile 2018 il nostro Paese avrà il grandissimo onore e il privilegio di ospitare la Presidential Peacebuilding Conference 2018. L’evento, indetto dal Rotary International farà focus sul tema “Maternal and child health and peace” con particolare riferimento alla “Tutela della madre e del minore migrante”, e si svolgerà a Taranto alla presenza delle più alte Autorità rotariane, fra cui il Presidente internazionale Ian Riseley e il Presidente della Rotary Foundation, Paul A. Netzel, e con l’intervento di esperti, governanti, studiosi, rappresentanti di organizzazioni scientifiche e umanitarie di tutto il mondo. Numerosa sarà anche la presenza giovanile, a cominciare dai partecipanti al RYLA nazionale.
La Conferenza quindi sarà un’occasione straordinaria non solo di incontro, nella gioia della comune rotarianità, ma anche di qualificata e responsabile riflessione su uno degli snodi più drammatici e aperti della nostra attualità: una occasione davvero unica per ciascuno di noi, ma anche per tutto il Rotary, chiamato ad un nuovo protagonismo sociale e culturale nel contesto internazionale, nello spirito della “rotarian age” auspicata dal fondatore Paul Harris. Essa è l’occasione perché il Rotary si lasci interpellare dalle problematicità dell’oggi per diventare, nella concretezza della propositività e dell’azione, soggetto attivo di pace e di prevenzione e risoluzione dei conflitti: impegno che rientra nelle principali vie di azione del Rotary International.
Come non richiamare, in particolare, fra queste problematicità il dramma delle mamme e quello, forse ancora più angoscioso, dei tanti bambini migranti e rifugiati, la maggior parte dei quali non accompagnati, troppo spesso destinati a scomparire, inghiottiti da una spirale criminale di sfruttamento o peggio?
E qui veniamo alla scelta di Taranto, la splendida città dei due mari, cuore della civiltà della Magna Grecia, che deve alla sua vocazione storica di porta d’Oriente e di ponte lanciato sul Mediterraneo l’essere anche
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