Page 6 - Bollettino del Rotary Club Bergamo Sud
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15 gennaio 2015 Rotary Club Bergamo Sud Bollettino n. 17 (613) anno rotariano 2014-2015 responsabile: Edoardo Gerbelli
notizie dai Soci
In questo numero pubblichiamo la riflessione del nostro socio Dario LA FERLA
In questa sezione del Bollettino verranno pubblicate tutte le notizie legate alle vicende dei nostri Soci che possono interessare al Club (la redazione si riserva di verificarne il contenuto)
Il mese di gennaio il ROTARY lo dedica alla SENSIBILIZZAZIONE. Il Presidente Matteo FERRETTI ha dato il compito a tre nostri soci (Edoardo GERBELLI – Enrico FELLI e Dario LA FERLA) di portare un loro contributo su questo tema da esporre all’inizio della conviviale.
Cari amici,
vorrei iniziare ringraziando il Presidente che mi ha invitato ad esporre oggi la mia consapevolezza di Rotary.
Nonostante sia una matricola, descrivere la mia consapevolezza nell’essere rotariano è emozionante anche perché quando penso a Rotary, penso a quanto il Rotary abbia dato a me e sono convinto di aver ricevuto più di quanto possa aver dato al Rotary.
Cronologicamente e non per importanza ho ricevuto:
· Apertura, ho partecipato a due edizioni Rotary Exchange program, organizzate dal mitico Emmer. Avevo 14 anni, ho vissuto due esperienze splendide che per la prima volta mi hanno aperto al confronto culturale. In queste occasioni ho fatto proprio un concetto che ho ritrovato qualche anno dopo in una frase di Carlo Goldoni che dice: “Chi non ha viaggiato è pieno di pregiudizi“.
· Rotaract Bergamo e partecipazione alla costituzione del Rotaract Bergamo Città Alta, tantissimi service, e tanti momenti di confronto con persone fantastiche con le quali mi frequento ancora oggi (una è mia moglie);
· Famiglia, come qualcuno sa, grazie a voi, durante una triangolazione con l’Offenburg ed il Chalon, circa 13 anni fa, ho conosciuto una rotaractiana dell’Offenburg che adesso è mia moglie e che mi ha dato due bellissimi bambini, che in un certo senso li considero un po’ figli del Rotary;
Nel mese di marzo dell’anno scorso è iniziata la mia esperienza in questo Club. Sono grato ad Andrea Cattaneo che ha visto in me le qualità morali, intellettuali e professionali di un rotariano, ed ora che sono un rotariano qual è la mia consapevolezza di Rotary?
1. Amicizia e confronto
non sono mai stato un fisionomista, forse non sono stato abbastanza “ricco di relazioni” e non mi sono subito adeguatamente amalgamato alla “folla” del Rotary. Conto di farlo presto, però qualche volta non sono riuscito a conoscere più a fondo qualcuno che si riserva di sedersi al tavolo con i soliti commensali o si dedica ad altre attività di terrazza.... Mi permetto di citare un “copia incolla” di un’introduzione che ho letto su un sito rotariano: “Il cammino dell’uomo è una continua ricerca di luoghi comuni di incontro. Luoghi dove incontrarsi, discutere, ascoltare, agire; dove accogliere e stringere amicizie”. Siamo esattamente questo! “ Abbiamo la possibilità di sviluppare rapporti di amicizia, non solo qui, ma con milione di amici in qualsiasi parte del mondo dove esiste un Rotary club. Mi rendo conto che l’importanza del confronto è base su cui qui voglio fondare lo sviluppo del mio essere rotariano all’interno del club e di riflesso anche all’interno della mia vita personale, familiare e professionale.
2. Diversità
Dall’amicizia alla diversità. Non solo perché siamo istituzionalmente apolitici e aperti a rappresentanti di entrambi i sessi e di tutte le razze, culture e religioni, ma perché anche con accese discussioni possiamo permetterci di dirci cosa e come la pensiamo, rimanendo comunque amici. Questo è fantastico! (Poi è spassoso quando si discute se mettersi la cravatta oppure no.)
3. Service
Non ho ancora partecipato attivamente ad un service, ma so quanto sia vitale la gratificazione che derivi dal contribuire al miglioramento della propria comunità sia a livello locale che globalizzato. Bellissima la frase dell’ultimo bollettino: “Quando le emozioni ci travolgono possiamo comprendere anche che la vita non è fatta di sole banalità e convenzioni.”
Per concludere
Credo che essere rotariani sia anche impegnarsi nel dare continuità, nel tramandare quei valori di coloro che nel passato hanno costruito le basi per la nascita di un’organizzazione che trasforma grandi progetti in opere (solo pensare alla polio plus nel mondo).
Grazie
Lettera del Governatore Ganna: “noi non abbiamo, ma siamo un patrimonio ricco di relazioni che non utilizziamo a sufficienza”. Questa frase, secondo me ha un significato profondo. Porto la spillina quasi tutti i giorni con orgoglio e poi non ho riconosciuto una nostra socia durante un convegno fuoriporta (mi scuso con Maria Grazia), che imbarazzo!. Vero che
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